Castello di Brescia

I primi insediamenti sul colle Cidneo risalgono al IX secolo a.C, durante l’età del bronzo e la prima costruzione risulta essere stata un tempietto dedicato al dio celtico Berginus; per secoli a venire il colle mantenne una funzione sacra: verso il I secolo a.C., i Romani lo inseriscono all’interno del perimetro delle mura cittadine e, nel I secolo d.C., vi costruiscono un grande tempio con sotto e a fianco delle cisterne un tempo rivestite in cocciopesto, ora parzialmente visitabili. In seguito, con l’avvento dei cristiani, viene costruito prima un martyrium paleocristiano dedicato a Santo Stefano e poi una basilica, che rimane fino al XVIII secolo, quando lo scoppio di una polveriera la danneggia seriamente; ad oggi è visibile solo la torre Mirabella, una delle due torri della facciata, forse costruita utilizzando una precedente di epoca romana.

Il Castello di Brescia è uno dei più grandi d’Italia e ricopre completamente il colle Cidneo, è sempre stato utilizzato come fortezza militare e non di residenza. Del periodo fino all’anno mille non vi sono molte informazioni e la prima vera fortificazione dovrebbe essere del periodo dei Comuni, tra l’XI ed il XIII secolo, con la presenza di due cinte murarie e numerose torri; un primo ampliamento delle mura cittadine avviene tra il 1237 ed il 1254, in questo periodo vi sono ancora parecchie mura romane ed edifici religiosi, vi si svolgono numerosi mercati e fiere.

Durante il periodo di dominazione viscontea (1313-1426) vengono migliorate e rafforzate le difese cittadine e nel 1337 viene creata la Cittadella Nova con la costruzione di una cinta muraria interna che include gli edifici dell’amministrazione civile e religiosa: l’area del Broletto, il Duomo Vecchio e la cattedrale di San Pietro de Dom. In questo periodo viene costruito il Mastio, residenza del capitano della guarnigione, sei torri e passaggi coperti a sua difesa; la strada del Soccorso, come potenziale via di fuga. Quest’ultima è una caratteristica di varie fortificazioni del tempo, utilizzata specialmente durante gli assedi come via alternativa.­

Nel 1426 Brescia passa alla Serenissima Repubblica di Venezia che da subito ristruttura le fortificazioni danneggiate dalla guerra contro i Visconti ed in seguito ridimensiona le mura costruendo anche terrapieni e fossati; del castello vengono modificate le torri da quadrate a tonde e, probabilmente in questo periodo, viene costruita una complessa rete di sotterranei e passaggi coperti. Di questo periodo sono il Bastione San Faustino; il Bastione San Marco; il Bastione San Pietro; la Torre dei Francesi, con quattro livelli; la Torre dei Prigionieri, a difesa del ponte levatoio sulla Fossa Viscontea, con cinque livelli e con un camminamento nella parte più alta; la Torre Coltrina, che prende il nome dal suo architetto Jacopo Coltrino, con funzione di controllo sulla sottostante Strada del Soccorso; il Bastione della Pusterla nella sua forma attuale, costruito attorno alla precedente torre medievale per l’inserimento di parecchie cannoniere  .

Nel 1509 i Francesi occupano la città e sistemano nuovamente le mura, ma nel 1512 Brescia torna ai veneziani che, dalla seconda metà del Cinquecento, viene ulteriormente fortificata: ingrandita la strada del Soccorso; costruita una nuova cinta di bastioni, san Pietro, san Marco, san Faustino e della Pusterla; costruiti depositi per le vettovaglie, forni, caserme, cisterne, polveriere. Dopo questo periodo il castello però inizia a perdere d’importanza e non viene più coinvolto direttamente in scontri, in quanto la linea di scontro con Milano si sposta più a occidente.

Anche durante il periodo di occupazione prima francese e poi austriaca, il castello di Brescia viene utilizzato come prigione e caserma; stessa funzione gli rimane dopo la Seconda guerra d’indipendenza d’Italia fino al suo acquisto, dopo alcuni anni, da parte del Comune e la sua conversione ad utilizzo pubblico.

Al suo interno, entrati nella prima cinta muraria, si trovano la palazzina Haynau, il vasto piazzale del bastione di San Faustino, un pozzo, la palazzina degli ufficiali, l’accesso alla strada del Soccorso, l’edificio del “Piccolo Miglio” (sede espositiva), l’edificio del “Grande Miglio” (ora Museo del Risorgimento). Tramite una rampa si accede poi alla seconda cortina muraria, quella trecentesca, con accesso munito di doppio ponte levatoio e al suo interno si trovano: il mastio visconteo (ora museo delle armi “Luigi Marzoli”); la fossa dei martiri; la torre di Francesi; l’accesso alle torri dei Prigionieri, dei Francesi, Coltrina; la torre Mirabella; i resti delle fondamenta del tempio romano; le cisterne romane.

Negli ultimi anni, grazie ad un’accurata esplorazione dell’Associazione Speleologica Bresciana, nel Castello di Brescia sono stati rinvenuti nuovi locali sotterranei: una cisterna sotto la casa del custode vicino al Mastio; una polveriera nella Fossa Viscontea; una fitta rete di cunicoli e passaggi coperti che si dirama dalle torri, diverse per caratteristiche di costruzione ma accomunate dalla notevole presenza di cannoniere e fuciliere sui vari livelli.