Chiesa Santa Maria Assunta di Bottenago

Tra Drugolo e Bottenago, in età romana vi erano almeno un villaggio e alcuni edifici rustici rurali romani e la chiesa Santa Maria Assunta di Bottenago, apparteneva alla diocesi di Brescia e si trovava sul dosso di Bottenago località Castello.

La chiesa Santa Maria Assunta di Bottenago “È ricordata per la prima volta in un atto del 28 settembre 1167 con il quale il vescovo di Brescia Raimondo, dopo aver consacrato San Michele di Drugolo, rinuncia, di fronte ai fedeli presenti, ai diritti giurisdizionali sulla chiesa, che rimangono invece, congiuntamente, al monastero di San Pietro di Serle, alla pieve e ai chierici di San Michele. La chiesa, a tre navate divise da colonne, venne abbandonata alla fine del ‘700 ed era già priva del tetto e con le colonne crollate nel 1876 quando la disegnò e fotografò Pietro Da Ponte, incerto se datarla al XII-XIII secolo o al XIV – inizio XV, mentre Gaetano Panazza, in tempi più recenti, l’ha giudicata del XII secolo. Da quanto si può osservare nelle immagini allegate al taccuino del Da Ponte si deducono più fasi costruttive: (a) l’abside centrale in pietre spaccate è in opera incerta con arco trionfale in conci squadrati; esternamente è ripartita da lesene che si innestano su una cornice sporgente, simile ad un’altra cornice nella parte alta della muratura, un motivo questo che si ritrova nelle absidi di San Cipriano a Lonato di San Donino a Desenzano (vedi schede); nelle specchiature vi sono tre monofore; quella al centro nel disegno frontale è archiacuta, mentre nella foto e nel disegno dell’esterno sembra a tutto sesto, come le altre due; (b) le absidiole laterali, probabilmente aggiunte, hanno un arco trionfale acuto; (c) il campanile è in conci squadrati, salvo la cella campanaria pertinente ad una seconda fase; (d) la facciata presenta un grande rosone e un tardo portale in pietra a tutto sesto. Frammenti di arredo liturgico in pietra di Botticino, già segnalati come longobardi alla fine del XIX secolo quando erano riutilizzati, come ricorda il Fossati, “al vertice degli archi”, sono stati recuperati una ventina di anni orsono. Quello pubblicato, decorato con una testa zoomorfa tra due girali vegetali è databile all’VIII secolo e suggerisce che vi fosse una chiesa più antica di quella romanica.

In conclusione, dalle informazioni disponibili sembra potersi dedurre una sequenza che inizia con una villa romana, seguita poi dalla costruzione di una chiesa che ha un termine ante quem nell’arredo liturgico e infine da un castello, del quale nel 1891 si poteva ancora osservare la doppia cinta muraria e l’impianto quadrangolare testimoniato nella mappa del catasto del 1811.” (G.P. Brogiolo)