Villa Brunati Ferrari

Edificio originario del XVII secolo si trova sulla strada che porta al centro storico, sull’angolo con la via che conduce al porto.

Villa Brunati Ferrari: (XVII secolo) Sulla strada non vi è un prpospetto degno di nota; varcato invece il semplice portale, nel cortile si innalzasulla sinistra il corpo della villa a pianta lineare. Esso è costituito da un ampio porticato di nove campate con pilastri bugnati semplici, senza zoccolo, senza capitello, che si collegano senza interruzione col bugnato dell’arco e della parete sino alla linea marcapiano sulla quale appoggiano le finestre, incorniciate da stipiti formati da leggere bozze. Molto in alto, sotto la gronda, si aprono piccole finestre. Verso il lago la breve facciata ripete i motivi della lunga facciata sul cortile, con tre porte al posto degli archi che si aprono sopra un terrazzino con balaustra e una scalinata che scende in giardino. La finestra centrale ha un bel balcone in ferro battuto. Sotto il portico, nelle grandi lunette delle volte, sono stati diinti piacevoli paesaggi dagli artisti veneziani, amici del Molmenti, quali Ettore Tito, Alessandro Milesi, Domenico Morelli ed altri.

Villa Brunati Ferrari era originariamente della famiglia salodiana dei Brunati e venne portata in dote dall’ultima di questa famiglia al marito Pompeo Molmenti. Questi era nato a Venezia nel 1852 e morì a Roma nel 1928. Celebre critico d’arte, scrittore, uomo dalle molte attività, prese parte alla vita pubblica, fu deputato per il collegio di Salò, poi Senatore e fu il primo sottosegretario alle Belle Arti. La villa di Moniga fu per lui la residenza prediletta dopo Venezia. Alla sua morte la villa passò in molte proprietà ed oggi è della sig.ra Anna Ferrari Bertanza di Milano.

Fonti Fausto Lechi, “Dimore Bresciane, in cinque secoli di storia”