Capitolium di Brescia

Si trova all’estremità nord del foro romano di Brescia, sull’antico decumano massimo ora via dei Musei, nella cittadella vecchia di Brescia, costruito da Vespasiano nel I secolo d.C. sul tempio repubblicano del I secolo a.C. del tempo di Augusto.

Il Capitolium di Brescia è stato riconosciuto dall’UNESCO nel 2011 patrimonio mondiale dell’umanità in quanto è anche una delle maggiori opere romane del nord Italia. Costruito da Vespasiano in celebrazione della sua vittoria su Vitellio nella pianura tra Goito e Cremona, era stato distrutto da un incendio durante le invasioni barbariche del IV secolo e successivamente ricoperto da uno smottamento del colle Cidneo nel medioevo, rimanendo così sotterrato per secoli fino al 1823, quando una campagna di scavi promossa dal Comune e dall’Ateneo lo riportò in luce, grazie alla demolizione di alcuni edifici postumi. Durante la campagna di scavi venne riportato alla luce il gruppo di bronzi di cui fa parte anche la Vittoria alata oltre a numeroso altro materiale, facilmente celato al tempo per evitarne la distruzione come materiale pagano da parte dei primi cristiani.

Nel terzo decennio del XX secolo venne attivato un progetto di restauro e ricostruzione del Capitolium di Brescia con l’impiego di mattoni che prevedeva anche la demolizione di buona parte degli edifici insistenti l’area del foro in modo da riportarla all’originale dimensione oltre che all’originale livello di calpestio, quindi circa 4,5 metri al di sotto l’odierno pavimentato. L’opera venne eseguita solo in parte, con la ricostruzione di parte del capitolium, con le sue tre celle, il pronao, e alcune colonne; alcuni elementi vennero riutilizzati nella costruzione della facciata cella chiesa del Santissimo Corpo di Cristo. La struttura riprende i dettami classici del capitolium romano, anche se con alcune modifiche; tre celle, una per divinità, posizionate dietro ad un colonnato delimitato da muri. Le divinità a cui erano intitolate le celle erano Minerva, Giove e Giunone; la cella centrale era la più importante, riportante tutt’ora la pavimentazione in marmo e mosaici; sono qui esposte numerose lapidi, are, steli funerarie e iscrizioni romane. Un ulteriore cella proviene dalprecedente tempio repubblicano, in essa sono presenti pregevoli affreschi. Davanti alle celle si trova il colonnato, del quale si ha una colonna integra, sormontato da un timpano che, molto facilmente, era sormontato da un gruppo di statue; le parti originali risaltano in quanto in marmo bianco, mentre le ricostruzioni sono in laterizio.