Palazzo Salvadego – Martinengo di Padernello

Uno degli importanti palazzi di Brescia nelle quadre di San Giovanni, originario del XIV secolo, ha subito gravi danni durante il bombardamento del marzo 1945.

Palazzo Salvadego – Martinengo di Padernello è un grande palazzo bresciano di origine tre-quattrocentesca, appartenuto ad una delle famiglie più importanti della città i Martinengo; da notare l’insolita, per l’epoca, decisione della famiglia, di costruire il proprio palazzo al di fuori della cittadella vecchia, su quella che era la prima espansione medievale della città; decisione che si ipotizza guidata dall’intenzione di fare una grande costruzione e quindi con la necessità di spazi.

Sul palazzo sono stati effettuati due grandi interventi edilizi: il primo ad opera di Girolamo Martinengo tra il 1539 ed il 1543, riguardanti il piano terra e il primo piano che circondano il grande cortile porticato; il secondo, ad opera di Giovan Battista Marchetti su incarico di Girolamo Silvio Martinengo nella prima metà del XVIII secolo, riguardanti il secondo piano sul grande cortile, il grande atrio e i due edifici sul lato orientale che insistono sui due cortili minori. Nei secoli acquisti di proprietà limitrofe e progetti per ulteriori modifiche danno l’idea di potenziali altri interventi minori che erano in programma per la proprietà, dando così l’idea di una progettualità multigenerazionale della famiglia Martinengo. Dagli studi architettonici e pittorici il nucleo originario di palazzo Salvadego è stato collocato nelle ali sud ed est, evidenziandone l’insolita altezza per gli edifici dell’epoca. Grazie alla descrizione dell’edificio fatta dal rettore Girolamo Contarini nel 1543 in occasione delle nozze tra Girolamo Martinengo ed Eleonora Gonzaga, è stata possibile l’individuazione della parte cinquecentesca, il cortile con porticato ad archi e il piano superiore, che introducono in ambito residenziale delle grandi novità, riprendendo elementi del palazzo della Loggia: l’arco su pilastro incorniciato da un ordine di semicolonne e la sua sovrapposizione su più piani (Cristiano Guarnieri).

Al suo interno Palazzo Salvadego – Martinengo di Padernello deve la sua notorietà alla saletta delle dame, dipinta in occasione delle nozze del 1543, sulle pareti sono raffigurate otto eleganti dame sedute su di una balaustra ricoperta di tappeti orientali con alle spalle un paesaggio campestre e la raffigurazione di alcuni edifici; il ciclo pittorico è attribuito ad Alessandro Bonvicino detto il Moretto insieme ad altri. Nella galleria est del primo piano vennero alla luce,dopo la seconda guerra mondiale, affreschi del Quattrocento raffiguranti la Veronica, San Cristoforo, San Giuliano e San Bernardino e due piccoli frammenti decorativi di stile geometrico databili al xIv secolo (Lechi vol.III). Nel XVIII secolo Girolamo Silvio Martinengo di Padernello (1686-1766) affidò la decorazione interna del palazzo a Carlo Innocenzo Carloni, Francesco Fontebasso, coadiuvati da valenti quadraturisti quali Giovanni Zanardi, Gerolamo Mengozzi Colonna e altri (Quecchia, 2016); durante il conflitto alcune opere sono andate perdute, ma sono ancora visibili alcuni soffitti di Carloni e due sale di Fontebasso.